martedì 22 novembre 2016

Julia Margaret Cameron - Fotografa preraffaellita.

Ho sempre amato fare foto fin da quando ero piccola, logicamente senza alcun tipo di pretesa, difatti ho sempre avuto macchine fotografiche economiche, che mi servivano a catturare tutti quei momenti felici che passavo con le amiche o in estate al mare; nessuna preparazione alla base, nessuna tecnica o studio specifico, soltanto un forte desiderio di bloccare quei momenti e poterli conservare per sempre. Poi tra i 19 e i 20 anni, un po' per caso e un po' per gioco, sono entrata a far parte del piccolo mondo della "moda" (uso le virgolette perché la Moda con la lettera maiuscola è ben altra, quella milanese ed internazionale per intenderci, mentre io ho sempre e solo lavorato tra Napoli, la mia città, e Roma) e ho scoperto come attraverso l'obiettivo potevo reinventare ogni volta me stessa.
Posare è un po' come recitare, e nonostante io non avessi esperienza pian piano ho imparato a gestire la timidezza e a sfruttare questi momenti per essere quello che di volta in volta desideravo essere: una bambola, una musa, una sirena o una regina.
Quest'esperienza è durata solo tre anni, sapevo che prima o poi sarebbe finita e che un punto l'avrei messo proprio io; dentro di me ho sempre saputo che non era quello che volevo fare in futuro, era solo un momento della mia vita che mi sarebbe servito a superare complessi ed insicurezze (anche se ahimè, ad oggi non credo di esserne completamente scevra). 
Ma la fotografia non mi ha comunque abbandonata, perché poi si è presentata a me sotto forma dell'amore: il mio fidanzato, Marco, che è un grande appassionato (lui si che usa macchine fotografiche costose e professionali) e che mi ritrae in fantastici scatti ogni qual volta giriamo il mondo o la nostra splendida regione. 
Tutto questo per dire che la fotografia, un po' per caso e un po' per scelta, ha sempre fatto parte della mia vita; ed è così che diversi anni fa ho "incontrato" Julia Margaret Cameron.




Julia Margaret Cameron nacque l'11 giugno del 1815 a Calcutta, da un ufficiale del Servizio Civile del Bengala, James Pattle, e della francese Adeline de l'Etang, figlia del cavaliere Antoine de l'Etang che in passato aveva servito in qualità di paggio la regina Maria Antonietta.
Il padre di Julia era un uomo alquanto discutibile, con una reputazione non proprio rispettabile e a cui sono legate bizzarre leggende proprio in virtù del suo temperamento; Adeline, invece, apparteneva non solo ad una famiglia aristocratica, ma vantava anche di essere una delle donne più belle del suo tempo. 
Julia indubbiamente ereditò una spiccata vitalità dalla figura paterna e un indiscutibile amore per il bello da quella materna; dopo essersi sposata con Charles Hay Cameron si trasferì a Londra, dove cominciò a frequentare personaggi di spicco del fervente panorama culturale dell'epoca: Mr. Watts, Burne-Jones, Ruskin, e altri. Ecco come la descrive Mrs. Watts:. 


" Sembrava racchiudere in se tutte le qualità di una famiglia straordinaria, ma in una forma duplicata. Era due volte più generosa della più generosa fra le sue sorelle, e due volte più impulsiva della più impulsiva. Se loro erano appassionate, lei lo era doppiamente e se loro erano convincenti, lei era irresistibile. Aveva occhi straordinariamente belli, che brillavano come le sue parole, e che diventavano dolci e gentili quando era commossa. "



In effetti Julia doveva essere un personaggio molto stravagante per l'epoca; era apertamente contraria alla morale vittoriana così retrograda e ricca di tabù; amava passare il suo tempo sempre in compagnia e non si sarebbe risparmiata alcuna stranezza pur di favorire la permanenza di qualche suo ospite, così da goderne di più la compagnia. 
Dispensava regali e adottava bambini che accoglieva in casa sua a braccia aperte, come la figlia di una mendicante irlandese del quartiere che mandò a scuola insieme ai propri figli, assicurandole un futuro sicuro. Di lei si diceva che fosse caratterizzata non solo da una profonda generosità, ma da "una capacità di amare che nessuno ha mai superato, e una pari determinazione a farsi amare". 
Nel 1865, raggiunti ormai i 50 anni, il figlio le regalò la sua prima macchina fotografica, e da quel momento Julia trovò la sua dimensione. 
Come si sa, molto influì la corrente preraffaellita sui lavori della fotografa; siamo in una Londra in cui alcuni pittori, alcuni letterati, non fanno altro che cercare di provare a raggiungere un concetto di bellezza ancestrale e pura; anni in cui viene rivalutato il Medioevo (con tutte le sue contraddizioni), a cui si cerca di aspirare in opposizione alla sempre più industrializzata e meccanica Inghilterra, un modo insomma per tornare a quella che nella mente di questi intellettuali era l'ordine e la pace. 
Julia è imbevuta di tutto ciò, lo dimostrano proprio i suoi scatti, dove il sacro si fonde con il profano e dove le antiche leggende arturiane hanno un ruolo non poco rilevante, vera manifestazione di quell'atmosfera onirica che si respira attraverso le sue foto. Stesso Julia disse:


"Desideravo fermare la bellezza che mi passava davanti e, a lungo andare,
 il mio desiderio è stato esaudito."


Nel 1875 la famiglia Cameron tornò in India, e non mi è difficile provare ad immaginare Julia, che come di sua abitudine, e come riportano le testimonianze di chi l'ha conosciuta, mescolando il suo tè mentre cammina, accompagna i suoi sempre amati ospiti verso la prossima nave di ritorno per l'Inghilterra.
Julia Margaret Cameron morì il 26 gennaio del 1879, sbiadendo, come nelle sue foto, in un leggero fuori fuoco. 
Di seguito, alcune delle mie foto preferite tratte dal suo portfolio.




(Saffo)


(Giardino delle ragazze in fiore)


(Ginevra e Lancillotto)



 Ma l'articolo non finisce qui! 
Come sempre provo ad allegare a questi piccoli scritti anche altro.
Non è un mistero purtroppo che sia nelle librerie sia su internet è difficile trovare, in italiano, un testo che tratti di Julia Margaret Cameron, ma qualcosina esce sempre fuori; quindi volevo consigliare questa piccola quanto deliziosa monografia: "Fotografie vittoriane di uomini famosi e donne affascinanti" a cura di Virginia Woolf e Roger Fry. 
E ancora un piccolo documentario (sottotitolato) reperibile su youtube che allego qui sotto.
Quasi dimenticavo, girovagando su amazon ho poi trovato un libro, pubblicato dalla Neri Pozza, intitolato "Luce proibita", di David Rocklin; una storia che trae spunto proprio dalla figura di Julia e dalla sua vita. Le recensioni non sono molto positive, ma essendo per natura curiosa credo che lo recupererò quanto prima.







3 commenti:

  1. Risposte
    1. Ehi ciao <3
      Le sue foto sono davvero una meraviglia come dici ^_^

      Ps: Il tuo blog è stupendo! Hai una nuova lettrice fissa <3

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    2. Ma grazie mille!! Io adoro il tuo blog, soprattutto per gli argomenti che tratti *-*

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