lunedì 21 novembre 2016

Un libro e un film.






Durante quest'ultima settimana ho letto "Dialoghi con Leucò" di Cesare Pavese, non ne sono rimasta molto entusiasta, ma credo che l'errore sia stato quello di cominciare con questo testo per approcciare all'autore.
Va specificato che non sono mai stata una grande amante della letteratura italiana, a differenza dei miei genitori che ne sono davvero appassionati, e una lettura come questa, tra il racconto e il dialogo filosofico, non la trovo d'immediata recezione; non che sia difficile, assolutamente, ma prediligo personalmente letture più dirette.
Il mio è dunque un giudizio molto soggettivo, che niente ha a che vedere con la validità del testo.. mi andava semplicemente di dire la mia a riguardo. 






Sempre in questi giorni ho visto un film davvero molto bello: "The young Victoria" del 2009.
In verità ne ero a conoscenza già dalla sua uscita, ma non avevo mai avuto modo di visionarlo (Dio solo sa quanti film ho da recuperare), fino a ieri quando mi sono finalmente decisa.
Che dire, io amo profondamente la figura della regina Vittoria, sarà che dà nome ad una dell'epoche che più amo in assoluto, ma è uno di quei personaggi femminili a cui mi sento in qualche modo legata. Nel film è interpretata da Emily Blunt, un'attrice che in piena onestà mi è alquanto indifferente, ma che ho trovato davvero idonea per questo ruolo. Viene analizzata soprattutto la prima parte della vita di questa regina, inizialmente pedina nelle mani di personaggi più maturi e sfrontatamente ambiziosi, e poi, in seguito, fanciulla in crescita che facilmente incorre nell'errore, ma che da questo impara uscendone più forte. 
Confesso che il finale mi ha molto commosso, soprattutto quando si ricorda quanto Vittoria avesse amato il marito, e di come quest'ultimo avesse sempre e fedelmente amato lei. Un sentimento non poi così banale o scontato se si pensa che all'epoca i matrimoni erano ancora frutto di velate mosse politiche. 
Per concludere ho trovato questo film molto accurato sotto il profilo storico, non ho riscontrato imprecisioni eclatanti; indubbiamente qualche parte sarà stata leggermente romanzata per aumentarne il pathos, ma personalmente non sono così categorica ed insofferente. Quando guardo un film ho come unico desiderio quello di passare del tempo piacevole e volare con la mente altrove, non cerco di "sventrarlo" come se stessi studiando un testo di storia del cinema per l'università, quindi lo consiglio caldamente. 


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