mercoledì 4 gennaio 2017

Il giardino di Virginia Woolf - #consiglidilettura



Finalmente è mio!
Desideravo questo volume da tanto tempo, e mi è difficile spiegare la gioia che mi ha pervasa nel momento in cui l'ho sfilato dal pacco che lo conteneva.
Si tratta della storia del bellissimo giardino di Monk's House, il cottage in cui per tanti anni abitò la mia amata Virginia Woolf con il marito Leonard; il testo è corredato non solo da bellissime foto, ma anche da piantine dell'intero giardino, con una precisa suddivisione delle varie aree che lo caratterizzano; ogni capitolo è dedicato ad una di queste sezioni e non viene raccontato solo delle modifiche che i due celebri coniugi vi apportarono, ma anche di quelle che erano le loro emozioni e sensazioni ogni qual volta parlavano di quest'oasi incantata, il tutto attraverso pensieri estratti dai loro diari e dalle loro personali memorie.
Per la Woolf niente era più importante di una bella e confortevole casa per poter vivere e lavorare in piena serenità, e in questo pensiero mi ritrovo molto; la maggior parte del tempo lo trascorro nella mia camera da letto, che ho allestito secondo i miei gusti e le mie passioni..per me è un rifugio indispensabile, e tanto vivo bene la solitudine ed il rapporto con questo luogo così speciale, che non mi vergogno ad ammettere di come ci possa passare le ore o giornate intere senza quasi mai uscirne.
E' come costruire un personale castello incantato, dove poter dar spazio ai propri pensieri e ai propri sogni..senza che niente e nessuno possa spezzare l'incantesimo ed infastidire. E' un luogo che, personalmente, dà spazio alla mia fantasia..un luogo che dà occasione di esprimermi e di creare un felice e prezioso contatto con me stessa; e non per presunzione, ma penso che la stessa Virginia sentisse la mia identica necessità..io per evadere attraverso il sogno, lei per scrivere con alla base, forse, il mio stesso obiettivo.
Non a caso, in virtù di ciò, sono attraversata da forti emozioni ogni qual volta ho occasione di visitare case-museo in cui hanno vissuto personaggi che, per un motivo o per un altro, io sento affini al mio animo, e che hanno vissuto quei luoghi così come io vivo l'intimità della mia camera; ad esempio così è successo ad Alton nella casa di Jane Austen e sono convinta che così sarebbe (ancora di più) a Monk's House.
E chissà che non stia già programmando proprio un "incontro" con la mia cara Virginia.


"Io e Leonard abbiamo comprato un campo e stiamo facendo progetti ambiziosi di ogni genere per metterci terrazze, chioschi, stagni, ninfee, fontane, carpe, pesci rossi, statue di signore nude e polene di navi da guerra che si riflettano in laghi ombrosi."



2 commenti:

  1. Che sogno <3 Nonostante io non abbia decorato nel tempo con tanta dedizione la mia camera, sono d'accordo con te! E' necessario amare il luogo in cui si passa il tempo e fanno progetti: la propria casa è innanzitutto un rifugio di pace in cui ripararsi dall'infelicità esterna... no?

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    1. Assolutamente!
      Come tutte le cose ha i suoi pro e i suoi contro..può essere una "gabbia" certo, ma una gabbia dorata. Spesso basta dar peso ad una parola più che all'altra! <3

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