lunedì 14 novembre 2016

Justine - De Sade #consiglidilettura



Premessa: quando un anno fa ho acquistato questo libro sapevo verso cosa andavo incontro. Difatti credo sia alquanto improbabile che non si conosca, almeno per fama, il "divin marchese"..un concentrato di follia, erudizione e stravaganza senza uguali. 
Ma andiamo per ordine.. Justine è considerato da molti il suo vero capolavoro, oltre che uno dei manifesti della letteratura erotica. La vicenda ruota tutta intorno alle continue e rocambolesche disavventure di questa giovane, che dopo esser diventata orfana, perde le tracce della sorella (ormai unica parente in vita) fino a diventare una facile preda per delinquenti, uomini dissoluti e privi di qualsiasi sentimento di pietà. 
Innanzitutto ci tengo a spendere due parole rispetto alla prosa e il lessico dell'autore, credo infatti che questo meriti qualche attenzione in quanto, se confrontato con altri libri letti ed appartenenti a questo genere, l'ho trovato molto gradevole, seppur utilizzato per raccontare le più disarmanti nefandezze (oserei dire al limite del "fantascientifico"). Personalmente non amo i linguaggi crudi e volgari, giustificati dal secolo moderno, della letteratura erotica contemporanea.. preferisco di gran lunga un lessico più curato ed articolato come quello di De Sade, che comunque nell'utilizzarlo è molto bravo nel dare "prima la carota e poi il bastone", facendo si che anche le parti più cruente abbiano un effetto diverso sul lettore (anche se come è logico sottolineare il tutto è sempre molto soggettivo). 
Come ben si sa, uno dei compiti della letteratura erotica è quello di stuzzicare la fantasia del lettore.. ma nonostante (forse) in qualche episodio il marchese ci riesca, per il resto è talmente una sequela di atti improponibili ed inqualificabili che sorge spontaneo esserne o inorriditi o (come nel mio caso) addirittura divertiti..mi spiego.
Dopo essermi precedentemente documentata sulla storia dello scrittore ho logicamente sviluppato una mia idea in merito alla sua persona, poi confermata a seguito della lettura di Justine. Sono fermamente convinta che De Sade non fosse poi così malato di mente come, a suo tempo, si voleva far credere. Indubbiamente abbiamo di fronte un uomo interessato da un evidente stato di repressione sessuale e non per questo privo di una forte carica erotica in grado di accattivare qualche fanciulla del suo tempo, ma la mia opinione verte più su di un possibile forte sentimento di protagonismo dello scrittore, che consapevole della fama da "maledetto" che si era conquistato (senza alcun sforzo).. a mio modestissimo avviso ci marciava un po' su. 
Ricordiamo che il nostro protagonista era di famiglia nobile e vantava prestigiosissime parentele oltretutto.. questo sicuramente contribuì ad infondere sicurezza nell'animo del libertino, che a differenza di un qualunque poveraccio a suo posto incarcerato e giustiziato, poteva starsene rintanato, con qualunque confort all'interno di un manicomio, continuando a scrivere i suoi testi licenziosi con addosso la maschera del pazzo di turno.
Indubbiamente la sua produzione risente molto del contesto sociale in cui visse, infatti si troveranno facilmente in errore tutti coloro che penseranno di trovare solo sconcerie all'interno di Justine. Non poche sono le riflessioni a cui il marchese si dedica rispetto ad importanti tematiche.. soprattutto quella religiosa. De Sade era esplicitamente ateo e attraverso i suoi libri tentava con tutti i mezzi possibili di provare al lettore come fosse controproducente la cieca e profonda fede verso un Dio assente nel momento del bisogno. Molti sono poi gli approfondimenti rispetto all'esistenza del piacere e di come questo debba esser vissuto come un elemento ineludibile della vita umana.. tanto lo scrittore è convinto della sua posizione da addirittura liberarsi ad una completa e trasparente derisione dei suoi lettori alla fine del testo, che ovviamente non sto qui a svelare, ma che lascerà davvero chiunque si appresti a leggere quest'opera con un sorrisino sulle labbra ed un unico pensiero: "non cambierà mai"..quasi come se si stesse pensando all'ultima monelleria di un nostro cuginetto. 
Justine non è una lettura per tutti. Sicuramente ci sono persone che rimarrebbero profondamente scosse da ciò che di disumano la mente del marchese ha spesso partorito, tuttalpiù che di violenza gratuita non si fa spreco. Bisogna approcciare ad un testo simile soltanto se non si è fortemente sensibili e se innanzitutto ci si è informati.. proprio per non avere spiacevoli sorprese o peggio..rimorsi. 
Detto questo, concludo consigliando un film ispirato a De Sade (in particolare agli ultimi anni che condusse nel manicomio di Charenton), con nella sua parte un Geoffrey Rush fantastico: "Quills - La penna dello scandalo". Un film logicamente, anche se in parte, romanzato.. ma che vale la pena di guardare per la favolosa interpretazione poc'anzi citata. 









3 commenti:

  1. Devo adsolutamente recuperare il film! Inutile dirti che sono felicissima di leggere questo tuo articolo!😊

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